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LA LINGUA ITALIANA. DOVE STA ANDANDO?
15 dicembre 2011

I vocaboli che usiamo nella vita di tutti i giorni sembrano dare ragione al nostro ascoltatore. I negozi diventano “store”, l’accessorio è un “optional”, l’intervallo diventa “gap”, dormire in casa di amici si chiama “pigiama party”, gli sceneggiati si trasformano in “fiction”, i clienti assurgono al ruolo di “customer” e “customizzare” rappresenta il processo di personalizzazione di un servizio o di un prodotto alle specifiche richieste di chi compra; il “trend” sostituisce l’andamento e al presidente del Consiglio si preferisce il “premier”. Chattare, faxare o messaggiare definiscono le nuove frontiere del dialogo, cui si aggiungono termini importati dalle nuove professioni o dai mezzi di comunicazione di massa. Senza contare le espressioni usate dalle giovani generazioni, in cui convergono elementi dialettali e immagini fantasiose: “ a piotti” (a piedi); “scialla” (tranquillo), “bella lì” (siamo d’accordo), “stare manzo” (stai calmo), “viaggiarsela un cifro” (darsi delle arie), “ come butta” (come stai?), “evapora” (sparisci) ... Ma il vilipendio della lingua nazionale non coinvolge solo gli adolescenti, ma anche persone mature, giornalisti, politici, pubblicitari, economisti, uomini di spettacolo… E se da un lato sempre meno netta è la separazione tra imparare e insegnare, dall’altro il congiuntivo, la Consecutio e la punteggiatura vagano come personaggi in cerca di autore… Tutto questo è una evoluzione inevitabile o un imbarbarimento dell’italiano? Fino a che punto la cosiddetta semplificazione della lingua, a discapito della sua naturale complessità, è un bene? E, considerando la nostra storia fatta di localismi, esiste una vera lingua nazionale condivisa? Ospiti: ROBERTO COTRONEO, giornalista e scrittore. Dirige la scuola Superiore di Giornalismo dell’Università LUISS di Roma. Ultima pubblicazione “E nemmeno un rimpianto.Il segreto di Chet Baker” edito da Mondadori e LORENZO TOMASIN, docente di linguistica italiana all’Università Ca’Foscari di Venezia e alla Bocconi di Milano. E’ in stampa il libro “Italiano. Storia di una parola” (editore Carocci).

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