Viaggio appassionante assieme al professor Flavio Caroli tra le pieghe del tempo: quello realistico, per cominciare, con le rughe e i segni dell’età sopportati anche con un filo di allegria, come sottolinea il cartiglio, in quello che si dice il ritratto della madre di Giorgione; così come reale anche è il tempo che scorre sugli oggetti dipinti dal lombardo Baschenis, avvolti come indubbio sigillo da un velo di polvere silenziosa. Ora saliamo sopra la nuvola dipinta da Tiepolo: qui il tempo diventa metafora e lentamente svela una bella signora tutta bianca, la verità, mentre la menzogna, abbagliata, si ritrae. Picasso dipinge non ciò che si vede, ma ciò che si sa, e questo comporta l’aver conosciuto; nell’idea della relatività sta la rappresentazione della quarta dimensione, quella temporale, che arriva in modo esatto con Balla e la sua tecnica cinematografica segnata dalla progressione degli istanti. Infine Hirst che con suo teschio tempestato di brillanti propone la sintesi migliore di questa nostra epoca, peritura e sfavillante.