Nella Cina del boom economico e della corsa verso il benessere materiale, cresce anche il bisogno di spiritualità che tradizionalmente si esprime nella devozione a mille diverse divinità, legate alla grande varietà antropologica e culturale di un immenso paese multietnico. Ma in Cina sono in fortissimo aumento anche i fedeli delle grandi religioni del mondo. La repubblica popolare cinese è ufficialmente uno stato ateo che, secondo la costituzione varata nel 1978, garantisce la libertà di culto. Buddismo, taoismo, islamismo, cattolicesimo e protestantesimo sono religioni ufficialmente riconosciute. Ma Pechino le controlla attraverso appositi uffici governativi e tramite chiese patriottiche i cui vertici rispondono prima di tutto alla gerarchia statale. Un dualismo che negli anni ha provocato scontri e repressioni, anche violente.