Monografie. 'Alef, Bet. La scrittura di Dio'Di Paolo De BenedettiPrima puntata. I mattoni della creazione.
Cultura
Domenica 3 febbraio 2002
Il biblista Paolo De Benedetti accetta la sfida di raccontare per radio, a "Uomini e Profeti", la complessa e affascinante struttura dell'alfabeto ebraico. Il quale non e' soltanto un insieme di segni grafici atti a trascrivere parole e frasi. Ma e' il tramite della Parola di Dio rivolta agli esseri umani e il pilastro portante sul quale e' stato costruito l'intero universo. Ogni lettera, nell'alfabeto ebraico, ha un valore fonetico, simbolico, numerico. Paolo De Benedetti, con la sua conoscenza del testo biblico e della sapienza rabbinica che si e' accumulata nei secoli, ci svelera' soltanto alcuni dei segreti racchiusi nelle lettere. Alef, ad esempio, e' un suono quasi muto. E rappresenta il silenzio di Dio, la sua unicita', ma anche e' la lettera con cui inizia il nome del primo uomo, Adamo. Bet significa casa, ed e' la casa in cui l'uomo deve abitare, ma con una porticina aperta, perche' si deve sempre essere in cammino' All'ascoltatore del programma e' richiesta un po' di attenzione piu' del solito. Per questo suggeriamo alcuni libri da consultare:
Gabriel Mande, L'alfabeto ebraico, Mondadori
Giulio Busi, Mistica ebraica, Mondadori
Daniela Saghi' Abravanel, Il segreto dell'alfabeto ebraico, D.L.I
Mireille Hadas Lebel, Storia della lingua ebraica, Giuntina