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Il buongiorno di Twilight del 29/03/2012

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Un filosofo innamorato dei Beatles. Tanto che quando i quattro di Liverpool si separarono, tenne addirittura il muso, boicottando le loro carriere singole e coltivando altri interessi musicali. Li avrebbe voluti sempre insieme. A raccontare questa passione viscerale è Massimo Carboni, professore universitario, nel suo "Analfabeatles", libro tra musica, filosofia e anche un po' di fanatismo. Per lui (e non solo per lui), del resto, i Beatles sono stati tra i geni artistici del Novecento. 

IL DISCO DEL GIORNO
"The Beatles" (1968), Beatles, Apple
Questo è il primo e unico disco doppio nella storia dei Fab Four, meglio conosciuto come "The White Album" per via della copertina totalmente bianca (con il nome del gruppo stampato semplicemente in rilievo), scelta agli antipodi rispetto a quella sgargiante di "Sgt. Pepper". Orfani del loro manager Brian Epstein, e reduci dalla trasferta in India e dall'esperienza della meditazione trascendentale nel ritiro di Rishikesh, i quattro si ritrovano nella casa di George Harrison a Esher, nel Surrey. Con un registratore a quattro piste cominciano a incidere alcuni dei brani composti durante il rilassante soggiorno indiano. Ormai, però, il gruppo è diviso: quattro entità separate, quattro ego in lotta per la supremazia. In diversi pezzi, Paul McCartney, John Lennon e George Harrison lavorarono separatamente come compositori e interpreti, usando gli altri solo come band di spalla o talvolta incidendo in solitudine tutte le parti vocali e strumentali. Eppure, nonostante litigi e divisioni, il risultato è strabiliante: un caleidoscopio di ubriacante bellezza e potenza. "The White Album" è un lavoro in  bilico tra il suono delle ballate tipicamente "beatlesiane" e pura sperimentazione. Dentro c'è tutto l'universo dei Beatles: l'artigianato ludico di "Ob-La-Di Ob-La-Da", il proto heavy di "Helter Skelter", il sarcasmo di "Sexy Sadie", la psichedelia di "Cry Baby Cry", il rock di "Everybody's Got Something To Hide Except Me And My Monkey", il pop di "Martha My Dear", la perfezione di "While My Guitar Gently Weeps".

IL LIBRO DEL GIORNO
"Analfabeatles. Filosofia di una passione elementare", Massimo Carboni, Castelvecchi, pp. 140
Un intellettuale che ama i Beatles. Come dire un intreccio tra passione e logica, mitologia e razionalità. È su questa doppia traccia – evidenziata anche graficamente – che si dipana "Analfabeatles. Filosofia di una passione elementare", libro a suo modo avventuroso e forse, in parte, anche arrischiato per il suo autore. Perché qui lo studioso di estetica e di arte contemporanea in qualche modo si mette a nudo e si mette in gioco, abbandonando ogni puritanesimo scientifico. I Beatles sono stati tra i geni artistici del Novecento. Ma quale significato assume ai nostri tempi il termine genio? Quale senso filosofico esprime il fatto di avere una passione unica, indifendibile, appunto elementare? Non mancano pagine di accesa anche se meditata polemica contro il dominio ormai incontrastato della cultura pop che proprio i Beatles hanno contribuito a modellare. Gli amori musicali e i ricordi autobiografici di un fan ormai quarantennale vanno dunque di pari passo alla riflessione filosofica che cerca di comprenderne i significati e le motivazioni.

 

L'EVENTO DEL GIORNO
"Bif&st - Bari International Film Festival" (24 - 31 Marzo 2012, Bari)
Bari diventa capitale del cinema grazie al "Bari International Film Festival", la rassegna diretta da Felice Laudadio e presieduta da Ettore Scola, giunta ormai alla sua terza edizione. Un'edizione, quella di quest'anno, nel segno di Tonino Guerra, a cui il Festival è dedicato, e di Carmelo Bene, ricordato, a dieci anni dalla sua scomparsa, con un'ampia retrospettiva. Otto giorni tra seminari, laboratori e convegni, ma anche tante anteprime internazionali. Segnaliamo quella di questa sera, con la proiezione di "The best exotic Marigold hotel" di John Madden, divertente commedia tutta britannica interpretata da due "mostri sacri" come Maggie Smith e Judi Dench. Domani, invece, anteprima europea per "Le premier homme" ("Il primo uomo") di Gianni Amelio, pellicola interpretata da Jacques Gamblin, Maya Sansa, Catherine Sola, Denis Podalydès e Régis Romele. Il film è tratto dal romanzo postumo di Albert Camus ed ha ricevuto anche la benedizione della figlia dello scrittore morto nel 1960, durante l'infuriare del conflitto tra francesi e algerini.
Per conoscere il programma completo, segnaliamo il sito ufficiale:
http://www.bifest.it.

 

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