| IL DISCO DEL GIORNO "The Magic City" (1965), Sun Ra & His Solar Arkestra, Saturn Sun Ra è una delle figure più strane, originali, discusse e controverse del jazz moderno. Molto di ciò che lo riguarda rientra nella leggenda a partire dalle sue origini: se gli si chiedeva dove fosse nato rispondeva alternativamente da Marte o da Saturno, ma pare più probabile che fosse di Birmingham, in Alabama. Non se ne conosce esattamente l'anno di nascita (1914 o 1915) e neppure il nome, anche se sembra ormai accreditato che si chiamasse Herman "Sonny" Blount. Sviluppò con gli anni una propria "filosofia cosmica" che predicava la pace e la consapevolezza. Musicalmente geniale e precocissimo, dopo le prime esperienze con band scolastiche, uscì dall'anonimato alla testa di una formazione orchestrale che battezzò "Arkestra". L'organico non fu mai stabile, come anche il nome stesso del gruppo che diventò, alternativamente, Intergalactik Arkestra, Solar Arkestra, Cosmo Discipline Arkestra, Astro Infinity Arkestra e Myth Science Arkestra. Appellativi che contenevano tutti la parola 'arca', come se l'orchestra stessa fosse un mezzo di salvezza per abbandonare questo mondo e per navigare nello spazio intergalattico. A partire dalla fine degli anni 50, l'Arkestra cominciò a presentarsi indossando vestiti che si ispiravano a quelli degli antichi egizi. Per tutti i Sessanta, la band arrivò a comprendere 30-40 elementi, tra ballerini, mangiatori di fuoco e, ovviamente, musicisti. Nell'epoca hippie e della psichedelia furono tanti gli artisti, tra cui anche i Grateful Dead, che si ispirarono alle sonorità mistiche del gruppo di Sun Ra. La sua musica era, infatti, una sorta di viaggio cosmico compiuto anche attraverso sintetizzatori (di cui Sun Ra è stato uno dei primi sperimentatori e maestri). Il bop e il free (Blount è tra i primi esponenti) si fondevano con la sperimentazione, come dimostra "The Magic City", tra i suoi dischi più noti e più alienanti. |
| IL LIBRO DEL GIORNO "2001: Odissea nello spazio", Arthur C. Clarke, Longanesi, pp. 260 In un giorno imprecisato, agli inizi del XXI secolo, un gruppo di scienziati scopre, sepolto in un cratere lunare, un misterioso monolito, composto di una materia sconosciuta. I controlli cui viene sottoposto rivelano che è stato costruito tre milioni di anni prima: è la prova inconfutabile dell'esistenza di intelligenze extraterrestri. Fatto ancora più sorprendente, non appena la luce dell'alba lunare lo sfiora, l'oggetto emette un segnale radio di incredibile potenza che attraversa gli spazi profondi, e viene captato da sonde lontane milioni di chilometri. Le registrazioni rivelano che il segnale è diretto verso Giapeto, un satellite di Saturno. Ha così inizio la più fantastica avventura spaziale mai tentata dall'uomo. Un'astronave, la Discovery, con a bordo cinque uomini - tre dei quali ibernati - e Hal 9000, un calcolatore di illimitate capacità, intraprende un incredibile viaggio di 1540 milioni di chilometri verso Saturno e il mistero. La programmazione di HAL rispecchia troppo bene la mente umana: prova sensi di colpa e soffre di nevrosi, ed è capace perfino di uccidere. Quando HAL si rende conto che la missione va al di là dell'umana comprensione, comincia a eliminare uno ad uno i membri dell'equipaggio, e a sabotare l'astronave per impedirle di procedere verso l'ignota destinazione. Al termine del drammatico viaggio, David Bowman, l'unico sopravvissuto, l'Ulisse dello spazio, farà una scoperta sconvolgente: Saturno non è il punto d'arrivo, ma solo il punto di partenza della sua odissea fra le stelle... |