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Il buongiorno di Twilight del 28/03/2011

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"Il suo romanzo ci dimostra come nella vita tutto quello che scegliamo e apprezziamo come leggero non tarda a rivelare il proprio peso insostenibile. Forse solo la vivacità e la mobilità dell’intelligenza sfuggono a questa condanna: le qualità con cui è scritto il romanzo, che appartengono a un altro universo da quello del vivere". Questo scriveva Italo Calvino a proposito de "L'insostenibile leggerezza dell'essere", il capolavoro di Milan Kundera, pubblicato in Italia a marzo del 1985. Tomáš ama Tereza, Tereza ama Tomáš: Franz ama Sabina, Sabina (almeno per qualche mese) ama Franz: sono loro i protagonisti di un "perfetto quadrato delle affinità amorose" che si svolge in Cecoslovacchia, nel 1968, fra la Primavera di Praga e la successiva invasione da parte dell'Unione Sovietica. 

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IL DISCO DEL GIORNO
"Le città invisibili", Germano Bonaveri, da "Città Invisibili" del 2010, Rusty Records
La scuola dei grandi cantautori italiani, quella di Fabrizio De Andrè, De Gregori, Guccini,
Paolo Conte, Lucio Dalla, si dimostra ancora viva, grazie anche alla buona musica d'autore del bolognese Germano Bonaveri. Cresciuto ascoltando i maestri internazionali, ma soprattutto quelli di casa nostra, Bonaveri si appassiona fin da giovanissimo alla musica, per lui espressione poetica di quei sentimenti e di quelle emozioni che la vita riserva a ognuno di noi. "Città Invisibili" è il suo terzo album (secondo da solista) ed è ispirato al famoso racconto di Italo Calvino. Un lavoro denso e poetico, che vanta la collaborazione di Maurizio Biancani, e di artisti del calibro di Mario Arcari, Lucio Dalla e Marco Alemanno. Tredici brani in tutto, dove si fondono e confondono, con consapevole originalità, canzone popolare, jazz, tango, passando attraverso arrembanti ritmi folk, eleganti ballate, fino a raggiungere le atmosfere raffinate ed enigmatiche degli chansonnier francesi di qualche decennio fa. Bonaveri ci regala una riflessione sulla società attuale e sui tanti invisibili che la abitano, per i quali, però, c'è ancora spazio per un pensiero d'amore.
Sabato 26 marzo, al DNARTE di Assago (Milano), non perdete l'appuntamento con il "Città Invisibili tour", un concerto acustico di strumenti a corda, dove la voce calda e possente di Bonaveri verrà accompagnata dalla chitarra di Antonello D'Urso e dal basso di Luca De Riso. Uno spettacolo capace di creare un'atmosfera diretta, intimistica, una dimensione più tradizionale e vicina alle radici del cantautore più vero: ruvido, ma poetico al tempo stesso. Insomma, ascoltare e vedere per credere!

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IL LIBRO DEL GIORNO
"L'insostenibile leggerezza dell'essere", Milan Kundera, Adelphi, pp. 318
"Se ogni secondo della nostra vita si ripete un numero infinito di volte, siamo inchiodati all’eternità come Gesù Cristo alla croce. È un’idea terribile. Nel mondo dell’eterno ritorno, su ogni gesto grava il peso di una insostenibile responsabilità. Ecco perché Nietzsche chiamava l’idea dell’eterno ritorno il fardello più pesante (das schwerste Gewicht).
Se l’eterno ritorno è il fardello più pesante, allora le nostre vite su questo sfondo possono apparire in tutta la loro meravigliosa leggerezza.
Ma davvero la pesantezza è terribile e la leggerezza è meravigliosa?
Il fardello più pesante ci opprime, ci piega, ci schiaccia al suolo. Ma nella poesia d’amore di tutti i tempi la donna desidera essere gravata dal fardello del corpo dell’uomo. Il fardello più pesante è quindi allo stesso tempo l’immagine del più intenso compimento vitale. Quanto più il fardello è pesante, tanto più la nostra vita è vicina alla terra, tanto più è reale e autentica.
Al contrario, l’assenza assoluta di un fardello fa sì che l’uomo diventi più leggero dell’aria, prenda il volo verso l’alto, si allontani dalla terra, dall’essere terreno, diventi solo a metà reale e i suoi movimenti siano tanto liberi quanto privi di significato.
Che cosa dobbiamo scegliere, allora? La pesantezza o la leggerezza?
Questa domanda se l’era posta Parmenide nel sesto secolo avanti Cristo. Egli vedeva l’intero universo diviso in coppie di opposizioni: luce-buio, spesso-sottile, caldo-freddo, essere-non essere. Uno dei poli dell’opposizione era per lui positivo (la luce, il caldo, il sottile, l’essere), l’altro negativo. Questa suddivisione in un polo positivo e in uno negativo può apparirci di una semplicità puerile. Salvo in un caso: che cos’è positivo, la pesantezza o la leggerezza?
Parmenide rispose: il leggero è il positivo, il pesante è negativo.
Aveva ragione oppure no? Questo è il problema. Una sola cosa era certa: l’opposizione pesante-leggero è la più misteriosa e la più ambigua tra tutte le opposizioni
".

 

 

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