| IL DISCO DEL GIORNO "Bleach" (1989), Nirvana, Sub Pop Records È il debutto dei Nirvana, quando il gruppo era ancora sconosciuto. Solo seicento dollari per la registrazione e Cobain e soci, magistralmente guidati dal produttore Jack Endino, "partoriscono" un album che li farà diventare, successivamente, i degni profeti del cosiddetto sound di Seattle. Un esordio grezzo, dai suoni scheletrici, cupi, spigolosi e distorti; un disco sporco e graffiante che ci restituisce i Nirvana più primitivi e brutali, meno raffinati rispetto a quelli del capolavoro punk-pop "Nevermind". All'inizio il titolo dell'album era "Too Many Humans", venne scelto poi "Bleach", dopo che Cobain vide, mentre si trovava in tour a San Francisco, un manifesto che consigliava di lavare gli aghi con la candeggina prima di drogarsi ed era accompagnato dallo slogan "Bleach Your Works". |
| IL LIBRO DEL GIORNO "Tex Willer. Il romanzo della mia vita", Mauro Boselli, Mondadori, pp. 224 Per la prima volta nella sua lunga carriera Tex Willer decide di raccontarsi in prima persona. E lo fa non con un fumetto, ma con un'autobiografia vera e propria. In questo inedito e intenso racconto, Tex svela le sue origini, le storie dei suoi pards, l'incontro con il burbero Kit Carson, con il fiero Navajo Tiger Jack e la nascita del figlio Kit dopo il matrimonio con Lilyth, figlia del capo Freccia Rossa. E narra gli avvenimenti che, nel lontano passato, lo hanno a lungo bollato con il marchio del fuorilegge, di come, benché texano, abbia combattuto la Guerra Civile con il Nord e della lotta per la libertà del Messico a fianco dell'amico Montales. Tex si scontra con banditi, proprietari terrieri senza scrupoli, politicanti corrotti, militari ambiziosi, indiani in rivolta, è un difensore dei deboli e degli oppressi, è sempre stato fortemente antirazzista e amico dei pellerossa. Per gli indiani Navajo è Aquila della Notte, saggio capo bianco e fratello di ogni uomo rosso. Per i bianchi è l'agente indiano della Riserva Navajo e un ranger dalla mira infallibile. Per i fuorilegge che hanno la sventura di incrociare la sua Colt è l'incubo peggiore. Citando la prefazione di Sergio Bonelli, con questo libro si ritorna agli anni Cinquanta, quando alla redazione arrivavano lettere indirizzate direttamente a Tex, come se fosse un personaggio reale. E così lui, finalmente, ha deciso di rispondere ai suoi lettori e raccontare la sua storia. |