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Scaletta di lunedì 24 gennaio 2011

slcontent

Arcade Fire "Ready To Start"
Pearl Jam “Arms Aloft”
Motorhead “Rock’n’Roll Music”
Glen Matlock “Born Running”
Iggy Pop “Search And Destroy”

    

Verdena Live
Verdena "Scegli Me"
Verdena "Per Sbaglio"
Verdena "Razzi Arpia Inferno E Fiamme"
Verdena "Letto Di Mosche"
Verdena "Le Scarpe Volanti"
Verdena "E' Solo Lunedì"

  

    

    

Verdena Live a Moby Dick

Lunedì 24 Gennaio 2011
ore 21.30

Moby Dick ospita lunedì 24 gennaio il live-intervista dei Verdena, la giovane rock band bergamasca attesissima con il nuovo doppio album “Wow”.

“Wow” esce dopo tre anni di assoluto silenzio dall’ultimo ottimo album “Requiem”, è la quinta prova in studio della band ed è interamente prodotto da Alberto, cantante e chitarrista degli stessi Verdena. Un imponente doppio album composto da 27 canzoni che testimoniano in maniera unilaterale la crescita del gruppo bergamasco tra prog, psichedelica, folk acustico. Disco emotivo ed eclettico. Il tour della band comincerà il 26 con una doppia data nella capitale. I Verdena, uno dei più validi gruppi alternative-rock italiani, si sono formati ad Albino (Bergamo) a metà degli anni ‘90. Il gruppo è formato dai fratelli Ferrari, Alberto (voce, chitarra) e Luca (batteria) e la bassista Roberta Sammarelli. Nel luglio del 1997 il trio registra un demotape di cui verranno vendute circa 500 copie ai concerti e ben presto vengono contattati da numerose etichette indipendenti. Nel 1999esce il debutto “Verdena”, la cui produzione è affidata allo storico chitarrista di CCCP, CSI e PGR Giorgio Canali. Nel 2001 esce l’EP “Spaceman”, contenente tre inediti tra cui Reverberation, una cover dei 13th Floor Elevators. Il singolo anticipa l’uscita del secondo album della band, “Solo un grande Sasso”, il risultato di due mesi di registrazione nello Studio Next di Mauro Pagani con la produzione di Manuel Agnelli, frontman degli Afterhours. Nell’estate del 2003 i Verdena iniziano le registrazioni del terzo album, “Il suicidio dei Samurai”. Nel 2007 esce “Requiem”. Quindici tracce che spaziano dal rock più duro al grunge degli anni ‘90, con forti ricordi psichedelici anni ’70, quasi interamente autoprodotto, fatta eccezione per alcuni pezzi registrati allo Studio Next di Mauro Pagani con la produzione di Mauro Pagani e Alberto Ferrari (cantante e chitarrista).

  

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