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Il buongiorno di Twilight del 18/01/2011

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"La Cucina di Calycanthus" è uno tra i più raffinati e piacevoli blog gastronomici italiani in rete: http://lacucinadicalycanthus.net/. Un diario di cucina di due amiche e di un fotografo. Le amiche cucinano e il fotografo fotografa, ma spesso i ruoli si invertono. Allergici alle distinzioni rigide tra bassa e alta gastronomia, i tre, convinti che anche i piatti quotidiani meritino estrema cura e estremo amore, hanno realizzato due libri, dedicati alla cucina toscana e a quella siciliana. Un modo per raccontare, pagina dopo pagina, fotografia dopo fotografia, le ricette tradizionali regionali, ma anche le loro rivisitazioni.  

fersen

IL DISCO DEL GIORNO
"Pièce montée des grands jours", Thomas Fersen con Marie Trintignant, da "Pièce montée des grands jours" del 2003, Warner Music France
Thomas Fersen (il cognome d'arte deriva da quello dal presunto amante della regina Maria Antonietta, Axel von Fersen) è uno dei cantautori francesi più interessanti del panorama musicale d'Oltralpe. Un poeta che ama giocare con la lingua, usando parole a doppio senso, rime, simboli e immagini, per raccontare storie originali, dipingere istanti del quotidiano, impressioni, sentimenti, o anche i sogni, le debolezze e i difetti della gente comune. La sua voce profonda e roca dà un tono particolare alle sue composizioni.
La title track di questo album, "Pièce Montée des Grands Jours", è un brano pop inciso insieme a Marie Trintignant, l'attrice morta tragicamente nel 2003, in seguito ad un edema cerebrale provocato dalle percosse ricevute durante una lite con il suo compagno, il rocker Bertrand Cantat, del gruppo Noir Desir. Il brano parla di cucina e racconta la storia di un prigioniero che riesce a evadere, grazie a una lametta nascosta in un dolce, preparato e portato in carcere dalla sua compagna. 

cucina toscana

IL LIBRO DEL GIORNO
"La cucina toscana", Maria Teresa Di Marco e Marie Cécile Ferré, fotografie di Maurizio Maurizi, Editore Guido Tommasi Editore-Datanova, pp. 224
La cucina toscana rischia, a ben guardare, di essere un miraggio, forse perché in fondo assomiglia alla sua parlata, forte e riconoscibilissima, ma così corretta da non potersi dire dialetto. Cucina di terra e di pane, che amministra il sale e le spezie, che massimizza le cotture, quella toscana è una cucina che ragiona sempre e ad alta voce. Così il pomodoro costoluto esalta la sua pappa, la cipolla di Certaldo la Carabaccia, così il pane sciocco ama (di un amore diverso) l'olio nuovo, la finocchiona e il peposo, il lampredotto vuole il suo brodo e i pici l'aglione.
Più che in altri luoghi d'Italia qui si misura l'esattezza della semplicità, che poi tanto semplice non è se le si presta attenzione per davvero, mettendo da parte il marchio "Tuscany" che finge di esaltarla e che profondamente la disconosce, perché profondamente la ignora. Perché se la ribollita il giorno prima è zuppa di pane, quel ri-bollire è un ingrediente in più che occorre ricordare, senza con questo voler ingabbiare la zuppa, e la cucina toscana tutta quanta, in una bacheca da museo. Maria Teresa Di Marco, Marie Cécile Ferré e il fotografo Maurizio Maurizi, autori del blog "La Cucina di Calycanthus", hanno sollevato, dunque, i coperchi e sbirciato nelle cucine di tanti amici e amiche, per raccontare la cultura del cibo in Toscana, così legata alla storia e alla terra.
Il trio ha contemporaneamente realizzato anche un libro sulla cucina regionale siciliana, intitolato appunto "La cucina siciliana" (Editore Guido Tommasi Editore-Datanova, pp. 224). Interrogando nonne, zie, amiche e amici da una costa all'altra di quella che certamente è un'isola, ma ancora di più un continente, ne è venuto fuori una sorta di ricettario che racchiude diverse tradizioni gastronomiche: quella araba dell'agro e del dolce, quella francese dei Monsù, e quella contadina, che amministra i prodotti della terra. 

 

 

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