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Il buongiorno di Twilight del 23/01/2012

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Il 27 gennaio 1945 i primi soldati sovietici abbatterono i cancelli di Auschwitz, facendo conoscere al mondo e all'umanità l'inferno dei campi di sterminio. Milioni di persone eliminate in nome di una logica folle: ebrei, sinti, zingari, oppositori politici, omosessuali, prigionieri di guerra, malati di mente, portatori di handicap. Negare quell'eccidio equivale di fatto a perpetrarlo. Per questo è importante ricordare, perché l'uomo sia consapevole del male di cui è stato capace e non lo ripeta mai più.
Per tutta questa settimana, quindi, Twilight eserciterà la facoltà preziosa della memoria. 

django

IL DISCO DEL GIORNO
"Django Reinhardt - The Ultimate Collection" (2008), Django Reinhardt, Stardust Records
Nasceva oggi, nel 1910, a Liberchies, in Belgio, Jean Baptiste "Django" Reinhardt, zingaro di etnia sinti, tra i maggiori musicisti del secolo scorso. Padre del gipsy jazz, capace di accostare gli accordi del jazz con i ritmi della tradizione gitana, Django fu il solo europeo ad affermarsi tra tanti americani: Miles Davis, Duke Ellington, Count Basie o ancora il grande Louis Armstrong.
Da un drammatico incidente scaturì il successo e iniziò la leggenda. Dopo un lungo girovagare, la sua carovana si era stabilita alle porte di Parigi, ma nel 1928 un incendio divorò la roulotte di famiglia: Django riportò gravi ustioni, tanto da perdere l'uso della gamba destra e di parte della mano sinistra (l'anulare e il mignolo, distrutti dal fuoco, furono saldati insieme dalla cicatrizzazione). A causa di questa grave menomazione, Reinhardt abbandonò il banjo e cominciò a suonare una chitarra che gli era stata regalata, meno pesante e meno ruvida. Nonostante le dita atrofizzate, o forse proprio grazie a queste, sviluppò una tecnica chitarristica rivoluzionaria e del tutto particolare che ancora oggi lascia di stucco e suscita ammirazione per la perizia virtuosistica, la vitalità e l'originalità espressiva.
La sua musica fu fortemente "segnata" dalle origini zingare, come la sua vita: anche quando divenne una star del jazz, all'apice della sua gloria, Django continuò a snobbare i comfort e a rientrare tutte le sere nella sua roulotte.

di cesare

IL LIBRO DEL GIORNO
"Se Auschwitz è nulla. Contro il negazionismo", Donatella Di Cesare, Il Nuovo Melangolo, pp. 96
"Ci sono state le camere a gas e i forni crematori. C'è stato lo sterminio degli ebrei in Europa. La Shoah ha avuto luogo. Questo luogo non è in questione. Piuttosto in questione deve essere il luogo di chi lo nega. Perché un mondo in cui venga negata l'esistenza delle camere a gas è un mondo che già consente la politica del crimine, la politica come crimine". Così scrive Donatella Di Cesare, filosofa e docente universitaria, nella prefazione del suo nuovo libro: "Se Auschwitz è nulla. Contro il negazionismo". Questo saggio offre una prima riflessione politica e filosofica su un fenomeno, di dimensioni internazionali, radicato e diffuso anche in Italia, dove gli adepti del negazionismo sono andati costruendo il luogo della loro negazione nell'ombra propizia degli ultimi decenni. Con un colpo di spugna spazzano via la Shoah, così come il nazismo eliminava gli ebrei. A nulla valgono le documentazioni inoppugnabili e le testimonianze dei sopravvissuti.
Ma da dove nasce questa necessità di falsificare la storia? Dalla volontà di portare a termine quell'aberrante progetto. Un fanatismo che è ben lungi dall'essere sconfitto e che è estremamente pericoloso. Chi nega, in effetti, annulla e cancella il luogo della frattura da cui, con fatica, dopo la Shoah, sono sorte in Europa le democrazie, ne pregiudica il fondamento e il legame.

 

 

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