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Il buongiorno di Twilight del 04/05/2012

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La felicità esiste?
Bella domanda! Forse sì, o solo forse per un attimo. Magari l'attimo di una bella canzone, di una pagina di un libro o di una poesia. Come "Felicità raggiunta" di Eugenio Montale:
"Felicità raggiunta,
si vive per te sul fil di lama.
Agli occhi sei barlume che vacilla,
ai piedi ghiaccio teso
che s'incrina
e dunque non ti tocchi chi più t'ama.
Se giungi sulle anime invase di tristezza
e le schiari
il tuo mattino è dolce e turbatore
come i nidi delle cimase.
Ma nulla paga il pianto del bambino
a cui fugge il pallone tra le case".

IL DISCO DEL GIORNO
"Ibrido" (2012), Alessandro Ristori (feat. I Suoi Portofinos), Bumbum Dischi
"Ibrido" è un disco che fa felici tutti gli amanti del rock'n'roll, perché Alessandro Ristori, accompagnato dai suoi Portofinos, non fa un semplice revival, ma aderisce, letteralmente, all'estetica del R'n'R che fu. Con tanto di smoking, ciuffo ribelle e scarpe tirate a lucido. Ristori, romagnolo doc, è cresciuto ascoltando i 45 giri di Little Richard, Bill Haley, del primo Gaber e, soprattutto, del rocker per eccellenza di casa nostra: Adriano Celentano. L'album è la registrazione di un concerto, una sorta di "Best of" dal vivo, arricchito da due canzoni inedite: "Sentimento" e la provocatoria "La donna uomo".
IL LIBRO DEL GIORNO
"L'attimo in cui siamo felici", Valerio Millefoglie, Einaudi, pp. 184
«Ricerco la felicità. Non la mia. La tua. Ricerco la tua felicità. Pensi di non averla eppure ce l'hai. Non mi riferisco solo alle grandi felicità come l'incontro con l'anima gemella o la scalata alla vetta più alta che c'è. M'interessano le felicità quotidiane: un caffè con un amico, una telefonata inaspettata, tornare a casa la sera, aprire il frigo e invece di un pomodoro trovarne due.
Ti fornirò di apposite schede su cui segnare i tuoi momenti di gioia. Al termine realizzerò un'intervista che diverrà una cartella clinica, un ritratto di felicità a cui gli altri, in questo caso io, potranno attingere nei momenti di sconforto».
Un libro che cura, un'inchiesta sulle cose belle e possibili. Per riprendersi dalla scomparsa del padre, l'autore decide di verificare le proprietà terapeutiche della felicità. Distribuisce in bar, chiese, carceri, scuole, negozi, banche e supermercati migliaia di questionari in cui chiede di descrivere e cronometrare i momenti felici in una settimana qualsiasi. Ottiene molte risposte e inizia una serie di incontri che incantano per originalità e delicatezza. E alla fine riscaldano, consolano e, forse, un po' aiutano a guarire dalla malinconia. Davvero.
 

 

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