[an error occurred while processing this directive][an error occurred while processing this directive]

Il buongiorno di Twilight del 03/02/2012

slcontent

La rivisitazione dell'immaginario pasoliniano, atmosfere in bianco e nero, storie di eterni conflitti, questioni d'amore e di coltello, gelosie e vendette. Tutto questo e molto altro nelle note e nelle parole de Il Muro del Canto, complesso di musica popolare che si esprime attraverso il dialetto della propria città, Roma. Il gruppo, nato nel 2010 e composto da musicisti già attivi in altre formazioni, è arrivato ora al disco d'esordio, "L'Ammazzasette", presentato questa mattina in anteprima a Twilight. Per riascoltare il loro mini showcase c'è il podcast, intitolato "Twilight Extra – Il Muro del Canto a Twilight": http://www.rai.it/dl/Radio2/sito/PublishingBlock-77028a99-76d7-42cf-841d-8bed810890b8-podcast.html.

muro del canto

IL DISCO DEL GIORNO
"L'Ammazzasette" (2012), Il Muro del Canto, Goodfellas
Una voce senza tempo, una voce di popolo, un inno alla terra; un canto accorato di lavoro, una serenata, o una ninna nanna antica. Una musica che commuove, risveglia e infuoca gli animi, che fa piangere, sorridere e danzare. Emozioni che Il Muro del Canto, gruppo folk rock romano, è capace di suscitare improvvisamente. Alla voce e ai testi Daniele Coccia, storico cantante dei Surgery, alle percussioni e alla voce narrante Alessandro Pieravanti. Alla chitarra elettrica Giancarlo Barbati; al basso Ludovico Lamarra e Eric Caldironi alla chitarra acustica. A trascinare il tutto con struggente melodia la fisarmonica di Alessandro Marinelli. È lo straordinario ensemble di musicisti che ha dato vita a questo interessante progetto musicale, dalle venature drammatiche e dalle atmosfere surreali.
"L'Ammazzasette" è il loro disco d'esordio, con le radici ben piantate nei marciapiedi di Roma. 16 tracce capaci di proiettare l'ascoltatore in un viaggio senza ritorno, tra le storie e i personaggi di una grande e decadente giostra: canzoni d'amore non corrisposto, "Luce mia", "Serpe 'n seno" e "La spina"; affascinanti riflessioni sugli uomini e la vita, "500" e "So' morto pe' sbajo"; brani più veloci e ritmati dalle sonorità western e tribali. C'è spazio anche per un'intensa ballata di carattere storico, "San Lorenzo", che racconta il drammatico bombardamento del 1943 sulla Capitale.
Un disco che è, in fondo, una dichiarazione d'amore per Roma, una Roma che ricorda il bianco e nero di certi film, quella del Neorealismo e di Pasolini. 

custode libri

IL LIBRO DEL GIORNO
"La custode di libri", Sophie Divry, Einaudi, pp. 70
È una querula bibliotecaria di provincia la donna che parla dalla prima all'ultima riga di questo incantevole monologo. Il suo interlocutore è un ragazzo che usa il seminterrato della biblioteca come bivacco notturno. A lui la custode si rivolge mischiando vita privata, libri, invettive. E la confessione di un tenero rapimento verso uno studente di cui però contempla solo la nuca. La sua voce ci arriva sommessa, un po' nevrotica, la voce di una donna ferita da un amore andato male, chiusa in un riserbo che solo i suoi amati romanzi riescono a scheggiare. Li ama, li classifica, li commenta convinta che solo l'ordine monastico della biblioteca è medicina per il caos dei sentimenti e degli uomini tutti. E poi d'un tratto la sua voce si accende e dalla donna autoreclusa nel sottosuolo esce una pasionaria della letteratura, una tenace sentinella del silenzio, che dalla sua misera trincea di provincia difende la vertigine della bellezza letteraria contro il chiassoso vociare della subcultura di massa.

 

 

Torna al sito del programma