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Il buongiorno di Twilight del 28/11/2012

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Tutti ricordano le indimenticabili canzoni del duo Battisti-Mogol. Ma pochi conoscono il Battisti senza Mogol. Come quello di "E già", suo quindicesimo album, l'unico ad essere stato composto insieme a Velezia, acronimo di Grazia Letizia Veronese, moglie e compagna di Lucio fin dai primi anni Settanta. A farcelo conoscere è ora una cantautrice milanese, Patrizia Cirulli, che ha rivisitato le 12 tracce del disco insieme a 14 grandi chitarristi.

IL DISCO DEL GIORNO
"Qualcosa che vale" (2012), Patrizia Cirulli, FPPC
"Qualcosa che vale" non è il classico tributo a Battisti, ma piuttosto un tentativo, riuscito, di entrare nelle atmosfere che generarono i testi e i suoni dell'album "E già", l'unico disco che Battisti compose insieme alla moglie Grazia Letizia Veronese, in arte Velezia. Battisti, dopo aver rotto il sodalizio con Mogol, il "paroliere" di sempre, e prima di legarsi a Pasquale Panella, si avventurò in questo progetto, sicuramente il più controverso e discusso della sua discografia. Patrizia Cirulli, in occasione del trentennale di "E già", ha così deciso di rivisitare in chiave semi-acustica le 12 canzoni dell'album, servendosi di 14 grandi artisti-chitarristi: Fausto Mesolella, Mario Venuti, Pacifico, Fabrizio Consoli, Paolo Bonfanti, Carlo Marrale/Simone Chivilò, Giorgio Mastrocola, Giuseppe Scarpato, Carlo De Bei, Andrea Zuppini/Massimo Germini, Walter Lupi e Luigi Schiavone.
Il risultato? Diametralmente opposto all'originale, dove abbondavano tastiere, sintetizzatori e campionatori grazie alla produzione di Greg Walsh. Via quindi l'elettronica, spazio invece al "canto libero" di Patrizia e alla chitarra, e ai vari generi/stili che ogni musicista ha portato con la sua creatività e il suo background (chitarra elettrica, acustica, 12 corde, classica, fingerpicking, blues, rock, country, ecc.).

IL LIBRO DEL GIORNO
"Il libraio", Régis de Sá Moreira, Aìsara, pp. 128
A migliaia di chilometri dal luogo in cui vi trovate, in un paese, una città, una libreria come tante, vive un libraio un po' fuori dal comune. Si nutre solo di libri e tisane e, per non abbandonare i suoi libri, tiene aperta la libreria giorno e notte, sette giorni su sette. Si prende cura dei suoi clienti, in particolar modo di quelli che non hanno mai letto un libro, quelli che frugano tra gli scaffali alla ricerca di se stessi, quelli che cercano risposte spinti da un interrogativo che li perseguita, e delle ragazze affette dalla sindrome da ultima pagina.
Eppure il libraio non sa di essere speciale; pensa di essere come tutti gli altri, o, almeno, come tutti gli altri librai.

 

 

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