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Carmina Burana

Giovedì 17 luglio alle 21:15















Carmina Burana è una cantata scenica composta da Carl Orff tra il 1935 e il 1936, ed è basata su 24 poemi tra quelli trovati nei testi poetici medievali omonimi.

Il titolo completo è "Carmina burana: Cantiones profanae cantoribus et choris cantandae, comitantibus instrumentis atque imaginibus magicis".

 

Musica di CARL ORFF

Ideazione, Coreografia, Scene, Costumi, Luci e Videoproiezioni SHENWEI

 

Direttore JORDI BERNÀCER

Maestro del Coro SALVATORE CAPUTO

Direttore del Corpo di Ballo ALESSANDRA PANZAVOLTA

Direttore del Coro di Voci Bianche STEFANIA RINALDI

 

ORCHESTRA, CORO, CORPO DI BALLO E CORO DI VOCI BIANCHE DEL TEATRO DI SAN CARLO

 

Personaggi e interpreti 

L’uomo VALDIS JANSONS  baritono

La donna ANGELA NISI soprano

Il Cigno ILHAM NAZAROV controtenore

 

 

PRELUDIO

Anonimo ISTE MUNDUS FURIBUNDUS

Carl Orff FORTUNA IMPERATRIX MUNDI ("Sorte imperatrice del mondo"), nel quale è presente il famoso brano O Fortuna; consiste in una serie di improperi contro la sorte, che governa secondo il proprio capriccio il destino degli uomini, e consiste in due sezioni:

O Fortuna

Fortunae plango vulnera

 

 

I. PRIMAVERA

Anonimo MICHI CONFER, VENDITOR

Carl Orff PRIMO VERE ("In primavera"), in cui si celebra l'aspetto lieto della primavera:

Veris laeta facies

Omnia sol temperat

Ecce gratum

 

UF DEM ANGER  ("Nel prato"), nel quale compaiono brani in antico alto tedesco (interamente o in parte):

Tanz (l'unico brano interamente strumentale)

Floret silva nobilis

Chramer, gip die varwe mir

Reie (o Swaz hie gat umbe)

Were diu werlt alle min

 

 

II. IN TAVERNA

Anonimo CURRITUR AD VOCEM

Carl Orff IN TABERNA ("All'osteria"), comprendente brani ispirati dalla vita sregolata dei clerici vagantes, il gioco d'azzardo, il buon bere e il ben mangiare:

Aestuans interius

Olim lacus colueram

Ego sum abbas

In taberna quando sumus

 

 

III. AMORE

Anonimo VERIS DULCIS IN TEMPORE

Carl Orff COUR DAMOURS  ("La corte d'amore"), che contiene brani che inneggiano all'amore sensuale:

Amor volat undique

Dies, nox et omnia (in parte in provenzale)

Stetit puella

Circa mea pectora

Si puer cum puellula

Veni, veni, venias

In trutina

Tempus est iocundum

Dulcissime

 

BLANZIFLOR ET HELENA ("Biancofiore ed Elena"), che segna la conclusione della parte precedente:

Ave formosissima

 

FORTUNA

Carl Orff FORTUNA IMPERATRIX MUNDI che ripete il brano iniziale:

O fortuna

 

L'opera non segue una trama precisa ma parte della struttura della composizione si basa sul concetto del giro della Ruota della fortuna: infatti sulla prima pagina della raccolta dei poemi è rappresentata la ruota con quattro frasi posizionate intorno quest'ultimo.

 

Il racconto dei Carmina Burana che propone Shen Wei include quattro Cantiones Profanae, tratte dallo stesso codice dal quale Orff ha attinto per i suoi Carmina. Le abbiamo scelte insieme e collocate in apertura di ogni singola sezione, in modo da conservare intatta la struttura del capolavoro.

Lo spettacolo ha dunque inizio con “Iste mundus furibundus”, un testo che ci è apparso quale preludio ideale al microcosmo dei Carmina, racconto poetico a più voci che scruta in profondità la condizione terrena, rappresentando un’umanità che vive tra i rovesci della Fortuna, le passioni erotiche e le gioie conviviali, la brama di ricchezze e la corruzione. Per questo, il mondo medioevale, con il suo interrogarsi sulla natura e sui destini dell’uomo, non appare poi tanto diverso da quello contemporaneo, come confermano i testi di “Michi confer venditor” - dialogo tra un mercante ed una non ancora redenta Maddalena – e di “Curritur ad vocem”, nel quale si afferma che “tutto corre dietro alla voce del denaro” e che in questo mondo “non c’è più spazio per Dio”. Di diverso argomento è invece l’ultima delle Cantiones, che introduce la sezione “Cour d’amours” e si intitola “Veris dulcis in tempore”, invito a godere le dolcezze della primavera e dell’amore.


Le melodie della quattro Cantiones appaiono a metà  strada tra il canto gregoriano e la chanson dei  trovatori, espressioni di un  mondo musicale agli albori: ho scelto di orchestrarle attraverso l'utilizzo di un gruppo di strumenti di oggi, con  l'intento di restituire un suono che suggerisca quello degli  strumenti dell'epoca. Un semplice supporto alla linea del  canto che esalti la forza del  testo.


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