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I programmi di (none)

Gli ultimi del paradiso

Mario ha quarant’anni. È un uomo solido, affidabile. Ha una moglie, Carmen, una figlia e un piccolo benessere costruito giorno per giorno. Fa il camionista, e proprio lavorando sui camion ha trovato i suoi migliori amici, Vittorio, Piero e Luigi. Mario ha anche un fratello, Lorenzo, che si è appena laureato in Giurisprudenza. Lui è nato nel momento giusto, quando il padre Federico poteva permettersi di farlo studiare. Lorenzo e Mario in fondo non sembrano nemmeno fratelli, ma quando il padre viene a mancare all’improvviso, si ritrovano.


Lorenzo ha appena scoperto che l’esame di dottorato su cui tanto contava, è andato male. Deluso, decide di lasciare l’università e chiede a Mario di farlo lavorare sui camion. Lorenzo scopre la fatica del lavoro. Morelli, il proprietario della ditta, è simpatico, ma implacabile: doppi turni, straordinari, richieste fuori contratto e, a ogni obiezione, il solito ricatto:la concorrenza, se non facesse così, sarebbe già fallito. Lorenzo non resiste e se ne va. Grazie a Sara, una ragazza di cui si sta innamorando, trova lavoro in uno studio come praticante. La titolare è Anna Albano, la madre della ragazza, uno degli avvocati più quotati della città.


Intanto per Mario e i suoi amici la vita scorre sempre uguale, tanto lavoro e tante eccezioni, tutti i giorni, per rispettare il calendario delle consegne. Ed è per tenere dietro a una di queste eccezioni che sono la regola, che Vittorio un giorno si trova in un cantiere a scaricare. All’improvviso, il carico scivola. Vittorio viene travolto. Finisce in coma, all’ospedale. Gli amici scoprono che non ha diritto a nessun risarcimento perché scaricare non è previsto dal contratto. I nostri dovrebbero denunciare Morelli, il loro datore di lavoro, e raccontare che Vittorio ha solo eseguito i suoi ordini. Ma mettersi contro il padrone, vuol dire perdere il posto di lavoro. Alla fine gli amici, pur spaventati, decidono di andare avanti. Nessuno degli altri compagni di lavoro li segue.


Lorenzo intanto si accorge che Morelli ha chiesto una consulenza al suo studio. Anche se formalmente ha ragione, non vuole correre rischi. Lorenzo in quanto fratello di Mario, viene estromesso dal caso, ma non si arrende. E scopre che l’azienda titolare del cantiere in cui è avvenuto l’incidente è un colosso dell’edilizia che gestisce i lavori con un fitto sistema di subappalti.


Vittorio si risveglia dal coma. Ma quando i nostri arrivano al lavoro li attende una brutta sorpresa. Il piazzale della loro azienda è deserto. Morelli ha fatto fallire la sua ditta e ha spostato tutto all’estero, così, in caso di risarcimento, ne uscirà senza troppi danni.

I nostri devono affrontare i compagni inferociti. Ma anche loro sono distrutti, perché si sa, quando hai perso il lavoro, hai perso tutto.

Per i nostri sono giorni difficili. Vittorio è uscito dal coma, ma non potrà mai più camminare, Mario e Luigi sono senza un lavoro stabile. Solo Piero, grazie a uno zio che gli ha affidato il suo taxi, è riuscito a trovare un’occupazione decente. Lorenzo intanto continua a studiare il caso di Vittorio. E si convince che l’unico modo per ottenere qualcosa è citare in giudizio la società che aveva la responsabilità del cantiere, la Edilcantiere service. Approfitta del fatto che la ditta è cliente del suo studio per forzare la situazione. Ma la sua irruenza in difesa di Vittorio gli costa il licenziamento.


Tutto sembra precipitare. Mario, pressato dalle banche, va a sfogarsi da Gabriella, la moglie di Vittorio, e in un momento di debolezza, fanno l’amore. Finalmente Sara annuncia a Lorenzo che il suo lavoro non è stato inutile: la Edilcantiere ha deciso di risarcire Vittorio. Pieno di entusiasmo, Vittorio porta Mario a vedere un vecchio distributore abbandonato. Ha deciso che userà i soldi del risarcimento per aprire un’attività, tutti insieme. Non devono neanche cercare il nome, c’è già, scritto su una vecchia insegna arrugginita: "Autolavaggio Paradiso" e loro, be’ loro sono gli ultimi del paradiso, scherza Vittorio. Ma Mario non sorride. Imbarazzato, gli confessa quello che c’è stato tra lui e Gabriella. Vittorio reagisce malissimo, ma trova la forza di passare sopra all’episodio. E così, l’attività comincia.


Anche Lorenzo, rimasto senza lavoro, entra a far parte del gruppo. C’è molta allegria. Con un’eccezione: la moglie di
Mario. Si è accorta che tra suo marito e Gabriella c’è una certa tensione. Mario, messo alle strette, confessa il tradimento. Carmen, furibonda, lo caccia di casa. Intanto anche alla pompa di benzina cominciano ad affiorare le prime tensioni. Mario ha per natura uno spirito più inquieto dei suoi amici, due mutui e l’intenzione di non ritrovarsi mai più nella vita senza un soldo in banca. Così, quando Morelli torna da loro, chiedendo di dimenticare quanto è successo e promettendo che porterà lì i suoi camion a fare benzina, Mario invita gli altri ad accettare l’offerta. Il lavoro è lavoro e certe occasioni non si possono perdere. Poi, senza coinvolgere gli altri, stringe un ulteriore accordo con Morelli per lavare anche le cisterne dei suoi camion. Vittorio e Luigi decidono di non seguirlo più. Ma Mario non si ferma, comincia a prendere lavoratori in nero. Neanche la riappacificazione con Carmen riesce a calmarlo. Anche Lorenzo se ne va. Ha deciso che riprenderà a studiare.

L’intesa tra Mario e Morelli è sempre più forte. Morelli gli offre un nuovo lavoro, la pulizia della stiva di una nave. Per Mario è la possibilità concreta di mettere il suo primo piede al porto, una miniera d’oro per chi vuole guadagnare. Tra i lavoranti che devono pulire la nave c’è anche Piero. Suo zio, senza dirgli niente, ha venduto il taxi e adesso si trova senza lavoro. Le mascherine sono solo due, non bastano per tutti. Gli uomini decidono di lasciarle nello spogliatoio. Il lavoro sembra scorrere tranquillo. Mario lascia che gli operai finiscano da soli. Sta per lasciare il porto, quando si accorge che qualcosa non va. Si precipita verso la cisterna. Prende la mascherina e scende nella stiva della nave.

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