C'è un momento nella vita durante il quale si condensano tutti i fondamentali elementi dell'esistenza. I sentimenti si amplificano, i legami con le persone si arricchiscono di nuove valenze, il passato appare sotto luci differenti, i rapporti si cementano e i vecchi conflitti vengono reinterpretati. È un momento magico ed è quando la vita ha inizio, quando l'amore, la paura, la felicità, il senso della famiglia, la morte, il desiderio e il rifiuto della vita e tutte le passioni di cui l'animo umano è capace coesistono in modo tumultuoso. Queste le parole del regista per presentare il suo lavoro.

Madri, film per la tv in due puntate, racconta la storia di quattro donne, Stella, Margherita, Giulia e Chiara. Giovani e meno giovani. Che sono già madri o lo diventeranno. Che desiderano o rifiutano la maternità. Madri che sono figlie di altre donne e di uomini che, a loro volta, hanno dovuto affrontare le difficoltà e le gioie di essere genitori. Le quattro protagoniste non si conoscono. Le loro storie procedono parallelamente. Fino a quando confluiscono in una camera d'ospedale nella quale vengono ricoverate per ragioni differenti. Ma tutte in qualche modo legate alla maternità. Tra loro non mancano le incomprensioni, ma alla fine prevale un senso di solidarietà che le aiuta a superare le loro attuali difficoltà. È un'indagine amara e divertente sulla famiglia come istituzione. Una fotografia sul mondo femminile, sulle sue contraddizioni. E sulla sua onnipotenza, che solo chi può dare la vita sa di possedere.