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I programmi di (none)

Eroi per caso

100 anni dall’entrata dell’Italia nella prima guerra mondiale.

24 maggio 1915: l’Italia entrava in guerra. Il conflitto contò oltre 700.000 morti, lasciando una profonda crisi politica, culturale, economica.
 

Rai Premium trasmette   Eroi per caso miniserie diretta da Alberto Sironi sulla sceneggiatura di Nicola Lusuardi e Francesco Scardamaglia, che ne è anche il produttore insieme al fratello Federico.  Flavio Insinna,   protagonista della fiction, rivela delle importanti doti drammatiche.  Flavio Insinna non è in questo caso circondato da “pacchi”, ma si ritrova sullo sfondo della Grande Guerra a raccontare il rischio della vita e la volontà di sopravvivere dei nostri soldati  insieme all'impegno di lottare strenuamente, senza dimenticare il fattore più importante di ogni persona: L’UMANITA’.


Sullo sfondo della Grande Guerra, questa storia vuole raccontare il rischio della vita e la volontà di sopravvivere dei nostri soldati e insieme l'impegno a lottare strenuamente.

Sul fronte dell'Isonzo, nel '17, un fotografo di guerra, Cesare, e un cappellano, Don Silvano, vengono incaricati di scortare in trincea un giovane, Vanin, condannato per aver simulato di essere un telegrafista traduttore. La pena, vista la gravità del reato, equivale in pratica alla morte. Per questo motivo, Vanin, appena può, riesce ad eludere la sorveglianza dei due e si dà alla fuga. Il fotografo e il prete, a cui si è unita Teresa, una giovane debole di mente e incongruamente innamorata del sacerdote, sono disperati. Se non ritrovano il prigioniero, verranno condannati alla sua stessa pena.

Inizia così una ricerca affannosa, nel continuo timore di essere scoperti, attraverso i reparti italiani di prima linea.
Cesare e Don Silvano riescono finalmente a rintracciare Vanin che ha raggiunto il suo paesino per assistere la giovane moglie in procinto di partorire. Ma l'avanzata austriaca li taglia fuori. I due vengono catturati e soltanto un intervento coraggioso e imprevisto di Vanin riesce a salvarli. Fra i guardiani e il condannato è nata amicizia e solidarietà. Sulla via del ritorno, mentre è in corso un formidabile attacco austriaco alle linee italiane, i tre compiono insieme, per quel sentimento chiamato "amor di Patria", uno straordinario gesto di valore. Per loro nessuna medaglia, ma riusciranno a salvare il condannato Vanin con una trovata piena di ironia.




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