La vita, la morte, il sesso, l'identità. Questi i temi che, con leggerezza e ironia, Philip Roth affida alla telecamera in una rara intervista concessa alla soglia degli ottanta anni. Philip Roth, uno degli scrittori americani più amati e più discussi, ma anche uno dei più restii a concedersi alle telecamere, in una lunga intervista che ha deciso di rilasciare qualche tempo fa, ormai giunto al traguardo degli ottanta anni. Nel documentario di William Karel e Livia Manera Roth si racconta con leggerezza e ironia, ormai 'vecchio saggio' che molto può ancora insegnare, volgendo lo sguardo al passato e al presente. Parla di sé stesso, degli alter ego inventati nel corso della lunga carriera letteraria, della vita e dell'ossessione della morte, di sesso e di identità. Più un documento, quindi, che non soltanto un documentario, che affida alle future generazioni l'esperienza su questo mondo di un uomo che, osservandola da molto vicino, ha dato molto all'umanità intera.