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I programmi di (none)

Art of... Russia

Domenica 21:15
















C’è un paese per il mondo rimane sconosciuto, inesplorato, enigmatico. Quel paese è senza alcun dubbio, la Russia” scriveva nel 1861 Fjodor Dostojevsky, convinto che fosse impossibile per un occidentale addentrarsi nei misteri dell’anima russa. Questa serie in tre episodi, condotta dal giornalista e critico d'arte Andrew Graham-Dixon, ci accompagna in un viaggio attraverso l'arte russa dal Medio Evo a oggi, per conoscere meglio un paese misterioso, che ha sviluppato una cultura personalissima, a cavallo tra Europa e Asia. Dalle icone dorate delle chiese ortodosse e di Andrej Rubljov fino ai costruttivisti che negli Anni '20 del Novecento hanno reinventato e rivoluzionato la propaganda politica e la grafica pubblicitaria, passando per i Pittori Erranti della fine dell' '800, che per primi denunciarono la drammatica condizione umana della stragrande maggioranza della popolazione russa, ridotta in schiavitù e al servizio di una frivola e viziata elite aristocratica: Art of Russia racconta la storia della costruzione dell'identità di un popolo, dalla conversione al cristianesimo, alla rivoluzione, agli oligarchi dell'era di Putin.

Domenica 19 ottobre
Dalle foreste all’Europa
Dalle foreste all'Europa. Il viaggio nell'arte russa di Andrew Graham-Dixon inizia là dove per la prima volta fu concepita l'idea di unire in un unico regno lo sconfinato territorio dal Volga al Mare del Nord: Kiev. Il principe Vladìmir apre le porte al cristianesimo e dà il via allo sviluppo di una cultura particolarissima, tra Oriente e Occidente. Icone, mosaici, testi sacri in una lingua nuova, panslava, scritta in un alfabeto mutuato da quello greco, preparano l'ingresso della Russia al fianco dei più antichi regni d'Europa, prima dell'invasione mongola, che costringerà il neonato popolo russo a rifugiarsi nelle foreste, di nuovo isolato dal resto del mondo.  Seguono secoli bui, zar tirannici, schiavitù, fino all'avvento di un monarca illuminato, Pietro il Grande, la cui visione costringe finalmente la Russia a liberarsi dai residui di Medio Evo per affrontare la modernità.

Domenica 26 ottobre
Verso la Rivoluzione 
Pietro il Grande ordina la costruzione di una nuova capitale. Lungo le rive della Nevà sorge dal nulla, là dove prima c'erano solo paludi e acquitrini, una splendente città che per bellezza dovrà rivaleggiare con le capitali d'Europa: San Pietroburgo. La zarina Elisabetta e poi Caterina la Grande arruoleranno architetti italiani per costruire splendidi palazzi degni di un regno che aspirava al riconoscimento definitivo da parte dell'Occidente.  Nell'Accademia delle Arti della città vengono formati artisti compiacenti, asserviti a una ristrettissima elite, fino a che un gruppo di fuoriusciti, che si chiameranno 'Pittori Erranti', inizierà a ritrarre la reale condizione della stragrande maggioranza della popolazione. Servi della gleba, contadini e derelitti fanno la loro comparsa sulle tele di una comunità di pittori, come Repin, che fanno della denuncia sociale la loro bandiera, preparando il terreno al più grande artista pre rivoluzione, Mikhail Vrubel, e ai suoi demoni caduti.  

Domenica 2 novembre
Rompere gli schemi 
Il 1917 è l'anno della Rivoluzione. L'arte celebrata dallo zar Nicola, che  si dilettava con le uova d'oro commissionate all'atelier di Fabergé, sta per essere spazzata via da una generazione di artisti rivoluzionari. Malevich aveva già rappresentato la vita quotidiana con stile straordinariamente moderno, ma Vladimir Majakovskij per la letteratura e Alexander Rodchenko per la fotografia, la grafica e la comunicazione, esplorano nuovi linguaggi e nuove forme espressive. Creatività e inventiva sono al servizio del messaggio politico, il ruolo dell'artista è fondamentalenel periodo di grande fermento che segue la rivoluzione. Ma l'idea individuale deve essere sacrificata all'obbligatorio ottimismo collettivo, e una schiera di pittori e sculturi compiacenti si adopera per realizzare opere in linea con l'immagine che Stalin vuole dare dell'Unione Sovietica. La metropolitana di Mosca diventa il 'palazzo del popolo', la glorificazione del lavoro proletario e dell'esercito imbattibile.  Cosa rimane oggi, nella Russia di Putin, di quei decenni di grande impeto creativo e di grande repressione? Andrew Graham Dixon visita gli atelier di singolari artisti contemporanei, alla ricerca del passato e del futuro

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