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I programmi di (none)

Andy Warhol's factory people

Dal 3 agosto alle 22:15


















New York
, 231 East 47th Street: un indirizzo che ha lasciato una traccia indelebile nell'arte occidentale del Dopoguerra. E' l'indirizzo della Silver Factory, un favoloso loft foderato di carta da parati argentata, che agli inizi degli Anni '60 diventa uno spazio aperto alla sperimentazione in ogni forma di espressione artistica. Questa serie in tre episodi racconta, con la voce di chi visse quell'esperienza, un decennio di rottura e di devozione nei confronti di Andy Warhol, personaggio difficile da definire ma capace di attrarre e stregare i più creativi personaggi della scena underground newyorkese. Feste, musica, cinema, poesia, fotografia, amore e droga. Gerard Malanga, Ultra Violet, Billy Name, Robert Heide, Mary Woronow e Viktor Bokris nel vivido racconto del turbine che scompigliò le carte della cultura americana schiacciata tra la Seconda Guerra Mondiale e il Vietnam.  

Domenica 3 agosto
Episodio 1 
La Silver Factory viene inaugurata con un party epocale, al quale partecipano tutti, dalle stelle del cinema agli artisti della scena off e underground newyorkese. La vita è una festa e tutto deve trasformarsi in una festa, predica il fondatore Andy Warhol, personaggio allora difficile da collocare, ma che oggi occupa una posizione di assoluto rilievo nella storia dell'arte e della cultura occidentale. Lo raccontano i suoi amici del tempo, da Billy Name a Gerard Malanga, da Ultra Violet a Mary Woronow e Viktor Bokris, artisti che credevano ciecamente in lui e in ciò che proclamava. Sperimentare, esplorare, provocare: la nascente società dei consumi stritolata nella lente di ingrandimento di un genio assoluto, per il quale l'arte non è che un territorio senza confini, indissolubilmente intessuto nella realtà. Fotografia, cinema, pittura, poesia: non c'è espressione artistica che Warhol non abbia attraversato, in un viaggio sconvolgente per una generazione intera. 

Domenica 10 agosto
Episodio 2 
Magnetico e manipolatore, Andy Warhol attira come una calamita giovani attori, poeti, artisti e freak di incerto talento in cerca di un leader. La Factory si trasforma presto in una comune creativa nella quale c'è spazio per tutti coloro che trovano accettabile l'unica regola, ovvero l'assenza di regole.  Nella Factory si passa per fare, ma anche per non fare; la creatività deve scaturire dalla libertà assoluta, per abbattere i confini e i limiti imposti dalla morale borghese. Droghe, sesso, ambiguità; tutto è concesso, tutto può succedere, come fare un film senza trama né copione  o partecipare a una photosession improvvisata, perché gli artisti sono geni e il genio si manifesta solo se lasciato libero di comparire o no in un flusso continuo di idee. La fonte di ispirazione sono il glamour e il consumismo, uniche novità rilevanti della nuova era di pace apparente, tra dopoguerra e Vietnam. Ed Edie Segwick è musa e simbolo di quanto Warhol cercava di rappresentare.

Domenica 17 agosto
Episodio 3 
Tra il 1967 e il '68 le cose nella Factory iniziano a sfuggire di mano. L'assenza di regole porta a eccessi che attirano anche l'attenzione di FBI e polizia. A causa dell'assenza di controllo, nel loft della 47ma strada entra non solo la droga ma  anche qualche pistola. Warhol non si preoccupa di selezionare chi entra, il suo entourage si allarga, nascono conflitti e rivalità. Ma la sensazione di essere comunque artefici di qualcosa che lascerà il segno continua a pervadere i frequentatori abituali della 'comune' artistica. Viva, Nico, Lou Reed, Louis Walden, Candy Darling diventano star underground, consapevoli di lasciare un'impronta forte nella cultura occidentale, quella stessa che vogliono scardinare. Ma tra i poeti e gli attori appare un giorno anche Valerie Solanas, una ragazza instabile, autrice di uno spettacolo teatrale il cui copione, secondo lei, Warhol non voleva restituire. La follia della ragazza si manifesta un giorno con una sparatoria nella Factory, tre pallottole raggiungono Andy Warhol, che sopravvive, ma... 

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