Padrona del suo destino

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Padrona del suo destino (Dangerous Beauty) 

di Marshall Herskovitz (USA, 1998)

con Catherine McCormack, Rufus Sewell, Oliver Platt



Venezia, 1583. La bella ma nullatenente Veronica Franco si innamora del ricco aristocratico Marco e, spinta dalla madre, decide di intraprendere la carriera di cortigiana. E’ una professione in grado di garantire denaro, privilegi e cultura, e soprattutto di consentire un matrimonio altrimenti vietato dalla convenzione dell’epoca. Così, sicura di non avere altra scelta, Veronica diviene ben presto la migliore sulla piazza. Purtroppo l’idillio d’amore è messo a dura prova dalle guerre della Repubblica e da un’epidemia di peste. L’inquisizione accusa la donna di stregoneria e gli eventi rischiano di precipitare verso un finale da tragedia. Sontuoso e ambiguo, sospeso fra apologo femminista e fantasia maschilista, Padrona del suo destino è la seconda regia del produttore e script writer  statunitense Marshall Herskovitz. Il cast si abbandona alla vicenda esaltandone il messaggio vitalistico, in netto contrasto con il fanatismo bacchettone attribuito alle figure di potere dall’abile sceneggiatura di Jeannine Dominy. Nel film, polarizzante e coinvolgente per pura prospettiva ideologica, la forza visiva è spesso affidata alle ambientazioni reali: Venezia, Roma, Villa Aldrobandini a Frascati e il Castello Odescalchi di Bracciano. Fra gli attori, da segnalare la presenza di Jacqueline Bisset, Naomi Watts e Fred Ward. Nel 2011 Padrona del suo destino ha originato un musical presentato alla Pasadena Playhouse, scritto da Dominy con musiche e testi di Michele Brourman e Amanda McBroom e interpretato da Jenny Powers nel ruolo principale. Tratto dal libro biografico di Margaret Rosenthal “The Honest Courtesan” basato sulla storia vera della dama di corte Veronica Franco.